Faratravel

Logo png

A differenza degli altri viaggi questo fu un po’ improvvisato, era fine settembre e dopo l’ennesimo viaggio a Londra avevo già voglia di ripartire. Fu la metà più economica che trovai di lì a breve, 98 euro un volo andata e ritorno per Katowice. Non ero mai stato in Polonia e un week-end era proprio l’occasione giusta per visitarlo. Partii il venerdì mattina presto e avevo già in mente l’itinerario: il venerdì avrei visitato Cracovia, il sabato mattina Auschwitz e il tempo restante l’avrei dedicato a Katowice visto che pernottavo lì e il volo di ritorno partiva la domenica nel tardo pomeriggio. Appena atterrato a Katowice mi resi conto di quanto era piccolo quell’aeroporto, e mi accolse un’arietta frizzante e un cielo nuvoloso. Presi subito la navetta che mi avrebbe portato a Cracovia per iniziare il mio viaggio in solitaria. Arrivato a Cracovia dopo circa un’ora raggiunsi subito il centro passando per palazzi classici ben tenuti e stradine con case alte e colorate. Arrivo alla piazza centrale Rynek Glòwny dove spicca la Basilica di Santa Maria, ed è la piazza più grande della Polonia e la piazza medievale più estesa d’ Europa. La girai tutta tra turisti, piccioni e queste carrozze trainati da cavalli per attirare turisti. E’ davvero una piazza immensa circondata ai lati da ristoranti e bar di ogni tipo, e al centro questa struttura coperta dove c’erano mercatini per lo più di souvenir e oggetti tipici. Mi fermo a pranzare in uno dei ristoranti che davano sulla piazza, e ordinai un kotlety: una cotoletta di maiale impanata e fritta servita con patate e suròwka, un’insalata di crauti, carote e mele. Era davvero buono e fu molto sostanziosa soprattutto accompagnata da una birra locale mentre ti godi la piazza. Proseguì poi per verso il castello di Wawel attraverso un parco con questo viale alberato lungo e immerso nel verde in pieno centro cittadino. Il castello era davvero imponente in tutta la sua grandezza e dopo essermi informato, decisi di andare a visitare la fabbrica di Schindler, visto che il castello richiedeva quasi 3 ore di tempo, e il tempo purtroppo era poco. 

Raggiunta la fabbrica di Schindler attraverso il quartiere ebraico Kazimierz e il ghetto ebraico Podgorze. La visita durò un’oretta circa c’erano cenni di storia, gli utensili che venivano prodotti , l’ufficio con la famosa scrivania di Oscar Schindler. Alla fine della visita le foto di tutti gli ebrei salvati dal signor Schindler e una foto sua grande con una sua citazione famosa: ‘ La vita ha senso fino a che si salvano persone’. Fu una visita davvero toccante ma poco rispetto a quello che avrei visto il giorno dopo ad Auschwitz. Dopo ritornai in centro verso la stazione ed ero incuriosito da dalla città che sbirciavo ogni angolo e la Polonia era già una piacevole sorpresa. Presi il treno per Katowice, ma era pienissimo, anche i corridoi era difficile trovare un posto a sedere. Arrivo a Katowice dopo circa un’ora di treno e la città sembra più viva di quanto immaginassi tra negozi e locali e soprattutto un gran numero di giovani. Arrivato in hotel e dopo una doccia veloce scendo e faccio un giro in centro per cercare un ristorante. C’era questa zona piena di movida, ristoranti e locali e trovai un ristorante thailandese. 

Lo so è un po’ strano andare in Polonia e mangiare thailandese, ma era da tanto che non mangiavo thai e appena lo vidi non ci pensai due volte. Presi un antipasto e poi dei noodles con gamberetti, era forse dai tempi in cui vivevo a Londra che non mangiavo thailandese, una delle mie cucine preferite. Il sabato lo dedicai ad Auschwitz, dove troverai un articolo dedicato sempre sul blog. Tornai da Auschwitz verso le 18.30 del pomeriggio, ancora un po’ turbato da quello che avevo visto e dall’esperienza che avevo fatto. Scesi dopo una doccia e andai in centro dove feci un aperitivo e amicizia con dei ragazzi colombiani in un bar, e ‘allenando’ il mio spagnolo imparato a Londra in meno di un anno grazie ad una collega di Granada. Dovevo provare però i Pierogi, piatto tipico polacco, una sorta di tortellino gigante ripieno di carne.  Furono davvero buonissimi tanto che stavo per ordinare il bis ma era forse troppo e sia per l’orario di chiusura, sia per una mezza rissa lì vicino era ora di andare. La domenica mattina scesi presto e visitai katowice per quel poco che ho potuto vedere. Andai nei pressi dello Spodek, un’arena per concerti ed eventi a forma di ufo gigante, circondate da un grattacielo davvero bizzarro diviso in tre sezioni asimmetriche tra loro. Proseguendo per Market Square e comprando qualche souvenir mi diressi in aeroporto. La Polonia è stata davvero una piacevole sorpresa, organizzata, bella, pulita e sicura, non certo un paese arretrato o in difficoltà. Ci tornerei volentieri con base a Cracovia o soprattutto dedicherei un weekend a Gdànsk, cittadina bellissima che è già nella lunga lista di viaggi da fare.